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OSANNA IN CONCERTO
Naples in the world


di CLAUDIO GIUFFRIDA


"Ho scritto una canzone per chi è solo come me
con tanta rabbia e un pò di nostalgia.
Col fuoco nelle vene l'ho dedicata a te
colmando un vuoto in questa vita mia...
"
(Taka boom-2001)


Calore e sole partenopeo in questo concerto grazie agli Osanna, live a Lurate Caccivio.
Molta attesa per vedere all'opera questa nuova formazione degli Osanna e si sa i confronti con il passato sono sempre difficili: ma “l'oro resta oro” e lo spettacolo è stato godibilissimo e di grande qualità.
Ottimo l'affiatamento di questo gruppo forte della presenza di musicisti di una professionalità stratosferica. Impegno, abilità e capacità di comunicare sono stati proprio i loro punti di forza. Lino Vairetti vocalist del gruppo originale, carismatico leader dotato da sempre di una ottima voce con grinta ed entusiasmo ha garantito la migliore continuità con le invenzioni del passato.


Segnaliamo un libro molto interessante:
Renato Marengo, Michael Pergolani
Enciclopedia del pop rock napoletano. Da Roberto Murolo ai Posse
Roma, RAI - ERI, 2003
Renato Marengo, Michael Pergolani.

Lino Vairetti voce e chitarra degli Osanna e prima ancora dei gruppi partenopei Volti di pietra (1967) e Città frontale (71 e 75) ci dedica la seguente intervista, ci tengo a sottolineare non solo la sua disponibilità professionale, ma anche il suo enorme piacere di raccontare ed il pregio di un'umanità sincera.

Nel vostro nuovo cd Taka boom ci sono molte cover di brani classici anni 70 del gruppo. Cosa mantiene più continuità con la precedente produzione musicale degli Osanna?

Taka boom non vorrebbe essere un album di cover, vuole essere una specie di antologia di brani vecchi, i brani originali già c'erano, ma abbiamo voluto ricrearli con dei nuovi arrangiamenti con la nuova formazione. 
Una specie di compilation anche con brani nuovi: taka boom e una nuova session di "Ce vulesse" (suddance). 
Non voleva essere neppure un album di brani di nuova presentazione, voleva essere soltanto una ripresentazione del gruppo, dopo 20 anni di silenzio, riproponendo dei brani in una nuova versione per parlare di un nuovo percorso innovativo. 

Mi sembra un'esperienza che sta vivendo proprio in questo momento anche un'altro grande autore napoletano di quegli stessi anni che è Tito Schipa Jr con Orfeo 9, dopo 30 anni sta pensando di rivisitare quella memorabile esperienza musicale...

Riproporre delle cose con un ulteriore binomio: da una parte perchè hai una storia e comunque dall'altra perchè sei un'altra persona, quindi coniugare quello che è la tua storia con la tua capacità e la tua volontà del momento costa molta fatica, si possono fare anche molti errori ma sono, siamo preparati anche a pagarli. E' un percorso duro ma che affronto con piacere.

Soprattutto quando sta a cuore l'autenticità...

Grazie

Cosa ha motivato il ritorno a questo genere musicale che è figlio della sperimentazione e delle contaminazioni musicali degli anni 70?

Il nostro gruppo ha avuto una pausa lunghissima di quasi vent'anni, ma in realtà gli osanna non si erano realmente sciolti. Per un caso Danilo (Rustici) è andato a Boston e doveva ritornare dopo qualche mese e invece c'è restato 18 anni. Ma i contatti tra di noi non si sono mai interrotti ed anche se la sua assenza per tutti è stata di vent'anni, mentalmente no.
Abbiamo forse un po' peccato con la sperimentazione agli inizi degli anni 70 dove eravamo più originali perchè anche più spudorati; avevamo meno paura di sbagliare, con quel pizzico di follia e genialità che può venire repressa dal timore di sbagliare.
Non si può rendere pop qualcosa che appartiene al soul, puoi attualizzare ma non puoi sposare un'ideologia musicale che non ti appartiene.

Però vi è rimasto questo gusto della sperimentazione...

Si e deve essere ancora più approfondito, purtroppo mi manca molto Danilo, che non può più suonare perchè non sta bene, lo vado a trovare spesso, ne parliamo insieme, e stiamo preparando anche delle cose.


Nel rock progressive ci sono degli elementi più o meno costanti: dall'estensione dei brani (spesso delle suite), alla complessità degli arrangiamenti, uso di tempi dispari e frequenti cambi di tempo, sonorità ricercate, lunghi strumentali, l'album concept con testi significativi, il ricorso a rappresentazioni teatrali, ecc. Tutte scelte caratteristiche di questo genere, cosa avete più privilegiato?

Sicuramente i testi e le rappresentazioni teatrali. Nel rock progressivo i testi avevano molte contaminazioni e citazioni dei classici della letteratura, anche temi bibblici. noi invece abbiamo più fatto riferimento all'esistenzialismo, a Sartre più di tutti. L'esistenzialismo e il ruolo politico-sociale per noi erano molto importanti, e ci siamo impegnati più in questa direzione più politica che fantastica, per quanto riguarda i testi. Aggiungendo quella teatralità che faceva parte del nostro essere napoletani, dei pulcinella riveduti e corretti. Le cui maschere avevano un altro significato, però venivano dalla commedia dell'arte.
La maschera perchè ti da più coraggio, perche ti estranea da quello che tu sei realmente per incarnare un personaggio. Perchè ti da più forza per gridare quello che tu hai dentro. Abbiamo privilegiato questo in particolare.

Sono sicuramente le vostre radici culturali, ma i riferimenti di allora sono anche quelli di oggi?

Oggi che la politica ha tutt'altro significato, io ho ancora idea di manifestare una rabbia per una società che continua a sfornare sottocultura.

La critica che più condivido di questo genere, al di là di tutti i suoi innegabili meriti innovativi, è quello di mettere insieme brani spesso in modo frammentario, dandogli un'unità concettuale ma non propriamente una fluidità delle esecuzioni, che ne pensate?

Oggi non riesco più a vedere con la stessa intensità questo percorso, non riesco a riproporlo. Palepoli appartiene a 5 persone che avevano la stessa filosofia musicale, e riuscivano ad entrare in queste contraddizioni musicali con tutta la forza, con tutto il piacere e la volontà possibili. Trent'anni fa c'era un ascolto diverso anche ai concerti, oggi la gente se sente qualcosa che non riesce a percepire si alza e se ne va. Bisogna essere attenti a dare anche queste situazioni, sicuramente dandole a piccole dosi. Giusto il momento in cui riesci a proporre un'idea, ma devi sapere anche quando chiuderla, come fosse un orgasmo che non puoi protrarre troppo altrimenti diventa più una masturbazione mentale che non si riesce a capire. Oggi l'ascoltatore vuole essere più partecipe e coinvolto. Se hai brani di successo ti riconoscono, ma se proponi una musica che il pubblico non conosce gliela devi saper comunicare. 

Ho trovato la più "antica" datazione del termine "progressive"sull'etichetta di un album (datato 1971) della Ariston produzione Gnomo (volo magico n,1 di Claudio Rocchi) con cui tra l'altro posso ricordare una collaborazione del vostro Elio D'Anna in Essenza del 1973. Sicuramente Napoli in quegli anni ha dato un contributo forte al progressive proprio con gruppi come gli Osanna, Balletto di Bronzo, Cervello, Alan sorrenti, Saint-just. Cosa ispira oggi maggiormente la vostra musica?

Progressive è un'etichetta che ci è stata data, che accettiamo senza criticarla o meno, è un modo di interpretare il rock con queste citazioni di cui abbiamo parlato. Oggi, al di là di questa magia nel riproporla, sentiamo più la spinta verso l'identità del nostro paese d'origine, proprio in un momento di globalizzazione dove è bello che il mondo si sia anche più unito. Vorrei sposare al progressive il recupero dei nostri sapori partenopei. Come "Fuje 'a chistu paese" che è in 6/8, è molto progressive e ha a che fare con il ritmo delle tarantelle e delle tammurriate. Oggi mi piace anche questo linguaggio per cui canterei di più in napoletano. Sono molto amico di Enzo Avitabile che sta facendo un percorso molto simile, sposando questa causa tutta in napoletano con testi bellissimi. Un progressive etnico ma sempre molto rock.

Lo scorso anno abbiamo avuto in concerto Jenny Sorrenti con Marcello Vento e li abbiamo trovati in forma magnifica ed ho scoperto parlando con loro, anche il ruolo determinante che ha avuto Umberto Telesco (marito di Jenny scomparso nel febbraio 2003) nel Prog di quegli anni e che anche tu so che hai conosciuto bene. Com'è la scena musicale napoletana attuale?

Umberto è stato anche per me un grande punto di riferimento, lui e Raffaele Cascone sono stati dei veri pionieri che facendo dei viaggi in Inghilterra ci portavano tutte le novità discografiche a Napoli.

Scusa, ma a Raffaele Cascone sono grato anch'io per il suo contributo a Per voi giovani in radio rai negli anni 70...

Si, Raffaele era però il chitarrista dei Balletto di Bronzo che prima si chiamavano i Battitori selvaggi. A metà degli anni 60 è stato un innovatore, un folle scatenato, cha ha portato molte novità a Napoli e Umberto con lui. Facevano questi viaggi in Inghilterra e ci portavano dei dischi da ascoltare, piuttosto che il distorsore usato in satisfaction. Umberto poi si è buttato nella fotografia ed è diventato un mago dell'immagine, delle copertine dei dischi. (N.d.r. sua la copertina di Palepoli) Veramente un grande, purtroppo è scomparso. Umberto insieme a Renato Marengo e a Michel Pergolani ha proposto un sacco di iniziative interessanti a Napoli, e sono stati tutti e tre un grande riferimento per la musica di Napoli anche se non suonavano personalmente. La scena attuale invece è molto più legata all' hip hop, come per gli Alma Negretta e i 99 Posse. e a gruppi molto meno conosciuti. Ma l'hip hop cha amo non è quello legato alla canzonetta ma quello vero che ha utilizzato un linguaggio straordinario perchè legato all'immagine, alla danza e al suono. Con un linguaggio da strada che si è evoluto con delle tecniche straordinarie. Ho molto rispetto per l'hip hop, non mi appartiene ma ne ho un grandissimo rispetto. Però come ti dicevo prima la proposta che ammiro di più oggi è quella fatta da Enzo Avitabile, la sua musica è quella che mi rappresenta di più come napoletano, mentre per televisione c'è Gigi D'Alessio.....

Lurate Caccivio, 11 maggio 2007

Claudio GIUFFRIDA
ape.millenaria@tele2.it